Cosa fare durante il soggiorno a Saint-Vincent?
Cosa c’è di meglio di una passeggiata per scoprire i nostri meravigliosi panorami?
Via Ponte Romano, 25, 11027 Saint-Vincent AO
Cosa fare durante il soggiorno a Saint-Vincent?
Cosa c’è di meglio di una passeggiata per scoprire i nostri meravigliosi panorami?
Passeggiata che attraversa alcuni villaggi e vitigni della collina di Chambave per poi arrivare alle antiche rovine del castello di Cly, visitabile nei mesi estivi.
DESCRIZIONE ITINERARIO: L’itinerario ha inizio dal ponte Arberaz (strada regionale n. 11), nei pressi del ristorante La Crotta di Vegneron, all’imbocco del borgo di Chambave, per chi proviene da Aosta, oppure alla fine del borgo, per chi proviene da Châtillon. La palina segnaletica n. 4, ben visibile, indica di salire lungo la strada comunale, sino all’incrocio con Rue du Barmet, dove si gira a sinistra. Attraversato il nucleo di poche abitazioni inizia il sentiero, sulla destra.
Al primo bivio: girare a sinistra, e si continua a salire. Dopo un po’ si incrocia la strada comunale per il Clapey e la si segue per venti metri, per poi girare nuovamente a sinistra e subito dopo a destra, riprendendo il vero sentiero n. 4.
Proseguendo la salita tra i terrazzamenti coltivati a vigneto si interseca e si segue la strada comunale di Saint-Denis per il villaggio di Cuignon ed, oltrepassate le ultime case, si lascia la strada e si imbocca nuovamente il sentiero, che si trova sulla destra dello spiazzo; da qui riprende il percorso sterrato che dopo circa quindici minuti ci permette di raggiungere le rovine del Castello di Cly.
Facile passeggiata che ripercorre un breve tratto dell’antica Via Francigena. Il tratto in salita è il primo, ovvero quello per arrivare alla chiesa parrocchiale ed alla
frazione La Verdettaz. Dal centro paese (Via Chanoux) raggiungere la chiesa parrocchiale, dedicata ai Santi Pietro e Paolo; giunti fino qui imboccare il sentiero in salita, in prossimità del convitto Gervasone (struttura adiacente la chiesa), che conduce, dopo circa 15 minuti, alla frazione La Verdettaz, per poi continuare verso destra, in posizione pianeggiante, attraversando piccoli vitigni autoctoni, in direzione Saint-Vincent/Montjovet.
La passeggiata termina nella frazione Les Moulins, a circa pochi minuti dal centro paese della cittadina termale. Bella vista sul castello di Ussel e gli abitati dei paesi attraversati. Lungo il tragitto sono stati installati 5 attrezzi per il fitness e lo stretching.
Si parcheggia la macchina alla stazione F.S. di Châtillon, da dove si prosegue a piedi in leggera discesa. Dopo il sottopasso della ferrovia proseguire dritto (non svoltare a sinistra!) ed attraversare il ponte sul fiume Dora in direzione Pontey per poi imboccare, subito dopo, a sinistra, il sentiero n. 1 che sale ripido in un bosco lastricato fino a sbucare davanti ad una cappelletta votiva. Qui non proseguire in salita lungo il sentiero (perché continua in direzione Bellecombe), ma tenersi a sinistra, in leggera discesa… si incontrano le prime case di Ussel, si percorrono ancora alcuni metri in discesa per poi girare a destra, congiungersi con la strada comunale, che si abbandona in prossimità di uno sterrato dove è ubicato il ristorante Chez Nous. Ancora circa 10 minuti e si arriva ai piedi del castello, da cui si può scorgere un bellissimo panorama su Châtillon, SaintVincent, Torgnon ed il Monte Zerbion.
Chi volesse compiere un giro ad anello (decisamente più lungo) dal castello può seguire il sentiero n. 8 che si prende in fondo al villaggio, nei pressi della fontana (a destra della chiesetta). Da qui inoltrarsi nel bosco per poi arrivare, dopo una diagonale in discesa, alle sponde della Dora Baltea; proseguire a sinistra sullo sterrato, attraversare il ponte, passare sotto i piloni dell’autostrada e raggiungere il villaggio di Tenso, dove è situata la stazione dei treni di Saint-Vincent, in funzione fino al 1995. Scendere lungo la strada, a ridosso del pannello che riporta l’indicazione per la frazione “TOUS”, fare il sottopasso e seguire, a destra, nei pressi del depuratore, il percorso Dora Baltea, che costeggiando la riva del fiume conduce, in poco meno di un’ora, alla stazione F.S. di Châtillon.
Facile passeggiata con partenza dalla località Promiod, a 15 km dal centro di Châtillon, incantevole Belvedere sul fondo valle della Valtournenche ed arrivo nella frazione di Brengon, nel piccolo comune di La Magdeleine, dopo una piacevole camminata nel bosco. L’itinerario ha inizio nei pressi del parcheggio del villaggio
di Promiod. Le paline segnaletiche indicano di seguire, in salita, lo sterrato per 5 minuti circa, fino ad incrociare una diramazione: imboccare, a sinistra, la strada interpoderale, che inizialmente segue delle verdi praterie, per poi addentrarsi nel bosco di Boettes, Parafromiat e Supplin ed arrivare in prossimità del cimitero comunale di La Magdeleine, e, appena dopo, alla frazione Brengon, meta della passeggiata.
In 30/40 minuti di cammino dal capoluogo del comune, in loc. Erésaz, si raggiunge la Borna da Ghiasa, che tradotto dal dialetto valdostano significa “buco del ghiaccio“, così chiamato proprio per le temperature gelide ivi presenti tutto l‘anno e che costituiva un‘ottima ghiacciaia naturale (di roccia) utile alla conservazione degli alimenti durante la stagione estiva. Dopo aver parcheggiato l’auto nei pressi del parcheggio situato nelle vicinanze del centro studi Abbé Trèves, si percorrono poche decine di metri su strada asfaltata in salita fino a scorgere un cartello con l’indicazione per il “sito”; ci si immette quindi nel sentiero n. 6 che attraversa alcuni prati selciati fino ad arrivare ad un piccolo ponticello, oltrepassato il quale proseguire in diagonale verso destra per poi inoltrarsi in un bel bosco fino a raggiungere, dopo una ventina di minuti, la destinazione. È consigliato non inoltrarsi all’interno, per pericolo di eventuali crolli. La vista che si gode da lassù è incantevole.
Punto di partenza della passeggiata è il capoluogo del comune, in loc. Erésaz, che dista circa 10 km dal centro di Saint-Vincent. Il tracciato ricalca in toto il percorso del Cammino Balteo/Balteus. Dopo aver parcheggiato nelle vicinanze del Centre d’Etudes Abbé Trèves ci si incammina in salita sulla strada asfaltata
e dopo poche decine di metri si scorge immediatamente, a sinistra, la palina segnaletica del Cammino Balteo. Nella prima parte del tracciato si procede in costa tra muri a secco, attraversando una conca prativa, per poi riprendere la salita e superare una balza rocciosa, colonizzata da radi pini silvestri. Si sbuca in seguito sulla strada regionale, per trovare, sul lato opposto, l’imbocco del sentiero che continua nel bosco, in salita. Nella parte finale si procede a mezza costa, prima di arrivare al villaggio di Grand Rhun. Degno di nota è il panorama a dir poco incantevole che per gran parte della passeggiata accompagna il camminatore…si scorge persino il Monte Bianco. Chi volesse camminare ancora un po’ dal villaggio può raggiungere il lago del Col de Joux (1640 m), seguendo il sentiero n. 6, aggiungendo un’ora di salita, … destinazione che merita davvero la fatica…
Si parcheggia la macchina all’area pic-nic del Col Tzecore. Si segue in leggera discesa il sentiero 107, che poco dopo, incrocia la strada asfaltata, per poi scorgere, a destra, la palina segnaletica n. 5 che indica l’itinerario. Si inizia a salire e ci inoltra nel fitto bosco del Mont Suc, nel quale si cammina per buona parte dell’escursione. A quasi 1000 m di quota si piega a sinistra e si continua a seguire il sentiero, sempre ben visibile, che diventa meno ripido non appena si esce dal bosco e più ci si avvicina alla meta. Ci si porta sul crinale, da risalire fino a raggiunge la Testa di Comagna, sulla cui cima è posizionata una croce, incantevole belvedere sullo Zerbion, sulla val d’Ayas e sulla vallata centrale. Per il ritorno si compie un giro ad anello, scendendo dall’altro versante. Dopo poco si scorge un bivio: qui svoltare a sinistra (il sentiero di destra 1B conduce al Col de Joux) e seguire il percorso nel bosco per buona parte della discesa, fino ad incrociare una strada, che si segue per un breve tratto per poi svoltare a destra, immettendosi nuovamente sul sentiero che conduce, poco dopo, allo sterrato Sommarèse-Col de Joux. Svoltare a sinistra, raggiungere il villaggio di Sommarèse, oltrepassarlo e procedere, in salita, prima sulla strada asfaltata in direzione del Col Tzecore e poi sul sentiero 107 (palina ben visibile) che in pochi minuti riporta al punto di partenza dell’escursione.
Percorso salute attrezzato che permette di coniugare le passeggiate nella natura con la pratica dell’attività fisica. Realizzato tra le localita’ di Epiney e Tzan Fromenté, lungo l’itinerario sono collocate 12 tappe, in ognuna delle quali è installata una specifica attrezzatura sportiva, adatta a tutte le categorie di persone.
Per arrivare: lasciare la macchina nel parcheggio in frazione Semon (di fronte al ristorante Rita) ed imboccare la strada sulla destra (l’itinerario è segnalato). La durata del percorso attrezzato è di circa 30 minuti, con la possibilità di proseguire la passeggiata nel bosco, lungo il sentiero n. 8, fino alla frazione Margnier, nel Comune di Chambave, per un totale di circa circa 1 ora di passeggiata.
Dalla frazione Cloutraz ci si avvia lungo la strada sterrata, seguendo il segnavia 1 per il Monte Barbeston, e, camminando un po’ sullo sterrato ed un po’ sul sentiero in un bellissimo bosco di conifere, larici, abeti e betulle, si arriva, dopo circa 1h30 di cammino, all’alpeggio di Valmeriana, da cui si gode un bellissimo panorama: monte Cervino, Breithorn, massiccio del Monte Rosa e monte Zerbion.
Nei pressi dell’alpeggio un pannello esplicativo indica l’inizio del Tour delle macine (tempo medio di percorrenza dell’anello: 1h30).
Ci si avvia lungo il sentiero per Bellecombe, segnavia 3. Dopo una breve salita si vede pochi metri sotto il sentiero la prima macina ancora attaccata al masso, con un diametro di circa 60 centimetri e uno spessore di 20. Ai suoi piedi un altro frammento di macina; una ventina di passi più avanti ecco scorgere il sasso del divano dal quale sono state estratte quattro macine, il cui nome è dovuto agli incavi lasciati togliendo le macine, che ricordano i cuscini di un sofà. Continuando se ne scorge una con foro centrale staccata ma non finita, ricchissima di cristalli rossi. Da segnalare che alcune giacciono abbandonate nel bosco, a fianco del sentiero. Si prosegue il percorso, fino a rientrare sul sentiero per Bellecombe e, seguendo una traccia che sale sulla destra, si arriva alla grotta delle tre entrate, cavità in parte naturale usata per l’estrazione delle macine. Degno di nota anche un grosso masso ribattezzato il planetario dal quale sono state probabilmente estratte alcune decine di macine. (testo tratto da navillod.it)
Il tempo di percorrenza dell’itinerario completo è di circa 4h30/5h00 A/R ed è consigliato per buoni camminatori. Nel corso dell’estate, vengono organizzate escursioni guidate alla scoperta delle macine: in occasione di tali eventi, i partecipanti hanno la possibilità di accorciare considerevolmente la durata della passeggiata, giungendo con la propria macchina all’alpeggio di Valmeriana, dopo 8 km di sterrato.
Passeggiata piacevole e poco faticosa. Punto di partenza è la cappellina situata appena prima di arrivare al colle San Pantaleone, al confine tra i comuni di Saint-Denis e Verrayes con Torgnon.
Il sentiero è pressochè pianeggiante con alcuni saliscendi e si sviluppa lungo un crinale coperto da un bosco di abeti, larici, pini silvestri, con un sottobosco di uva orsina, ginepro, rododendro e con scorci molto panoramici sulla Valtournenche con il Cervino, da una parte, e sulla Valle centrale solcata dalla Dora, dall’altra, fino al Monte Bianco. Vi è anche la presenza di alcune panche che permettono di godersi il bellissimo paesaggio. Si giunge in breve tempo al pianoro su cui sorge la cappella di Saint-Évence, luogo di pace e splendido belvedere su cime vicine e lontane e su tanti abitati, al punto che, nelle giornate più limpide, si dovrebbero scorgere 36 campanili.
Facile passeggiata lungo il ru (canale), che ripercorre un breve tratto dell’antica Via Francigena. Percorribile anche con passeggino. Dalla centralissima Piazza Cavalieri di Vittorio Veneto dirigersi in corrispondenza dell’incrocio dell’autostazione di Via Roma (fermata bus), salire lungo Via Conti di Challand ed in seguito Via Monte Rosa per circa 10/15 minuti, fino a raggiungere il punto iniziale della passeggiata, nella frazione Les Moulins, dove è posizionato il cartello segnaletico che indica il sentiero n. 103. Il percorso è pianeggiante per tutta la sua durata e termina in frazione La Verdettaz a Châtillon, in linea d’aria sopra la chiesa parrocchiale del paese omonimo. Bella vista sul castello di Ussel e sugli abitati dei paesi attraversati. Lungo il tragitto sono state installati cinque attrezzi per il fitness e lo stretching.
Parcheggiare la macchina al villaggio di Tenso, dove è situata la stazione dei treni di Saint-Vincent, in funzione fino al 1995. Scendere lungo la strada, a ridosso del pannello che riporta l’indicazione per la frazione “TOUS”, fare il sottopasso e seguire, a destra, nei pressi del depuratore, il percorso Dora Baltea, che costeggiando la riva del fiume conduce, in poco meno di un’ora, alla stazione F.S. di Châtillon. Per chi volesse arrivare a Tenso a piedi dal centro di Saint-Vincent (20 minuti in più di cammino) dalla farmacia comunale deve scendere lungo Via Martiri della Libertà, fino al sottopasso, e da lì imboccare la mulattiera che conduce al villaggio.
Si parte dal centro di Saint-Vincent: dall’inizio di Via Chanoux, sopra la Chiesa Parrocchiale, raggiungere Piazza Funicolare (davanti all’Hotel Alla Posta, all’incrocio con Via Roma) e seguire Via Ponte Romano fino ad arrivare a ridosso delle rovine del ponte romano, di cui oggi rimane soltanto la spalla di sinistra, ma che ne evidenzia l’antica maestosità del passato. Da qui imboccare, a sinistra, la mulattiera n. 11 che si immette in una zona ricca di vigneti. Dopo circa dieci minuti di cammino svoltare a destra, seguendo la palina segnaletica 103 e poi tenersi nuovamente a destra in corrispondenza di un cartello che riporta l’indicazione “Belvedere basso”, che conduce ad una piccola area attrezzata con un tavolo e qualche panca in legno, ottimo punto panoramico sulla valle centrale, da cui si possono ammirare il castello di Saint Germain, il castello di Ussel, il castello di Cly ed il Monte Zerbion. Di fronte al pannello posizionato nei pressi della staccionata, volgendo lo sguardo a destra, si può scorgere un masso di interesse archeologico-naturalistico sul quale sono state incise, nei tempi antichi, delle concavità, chiamate coppelle. Chi volesse può continuare la passeggiata camminando ancora dieci minuti ed arrivare alla parte sommitale del geosito del Mont Tsailleun, dove è stata eretta una croce, ammirare le rupi celtiche ed effettuare la discesa dalla parte opposta del monte, compiendo il giro ad anello.
Partendo dal centro di Saint-Vincent si arriva al piazzale delle Terme. Imboccare il sentiero n. 6 che sbuca sulla strada del villaggio di Romillod-Capard e proseguire a destra in un boschetto che conduce al villaggio di Moron.
Dal centro di Saint-Vincent spostarsi in macchina per circa 1 km fino a raggiungere la frazione di Cillian; lasciare la macchina nel parcheggio nei pressi della cappella ed imboccare il sentiero n. 11 che sale seguendo la riva sinistra del torrentello di Cillian. La mulattiera, larga e ben tracciata, risale il valloncello parallelo al corso d’acqua. Ben presto il sentiero piega a sinistra in corrispondenza di una vasca di irrigazione, per trovare, sull’altro versante, un bosco di castagni ed altre latifoglie. Dopo poco si arriva alla base di una parete rocciosa che il lavoro di appassionati arrampicatori ha reso in parte agibile con diverse vie di arrampicata. Dopo aver superato la falesia il sentiero risale il versante addolcito con un paio di curve e, fra prati pianeggianti ed alberati (peri, meli e noci) si arriva all’antica chiesa di Moron, risalente al XII secolo ma oggetto di profonde trasformazioni avvenute nel XV secolo. E’ situata in posizione panoramica ma isolata, ed è dedicata a San Maurizio. Per il ritorno dirigersi verso il centro del villaggio seguendo uno sterrato per poche decine di metri e poi strada asfaltata fino all’incrocio con la mulattiera n. 6 che proviene dalle terme (da notare la presenza di diverse paline segnaletiche), risalire per qualche metro e girare subito a destra sul viottolo lastricato, indicato con il 9. Dopo aver attraversato alcune case si scende verso il ruscello, lo si attraversa su un ponticello di pietra e si segue il sentiero che in poco più di mezz’ora arriva all’abitato di Soly. Qui ci si ritrova sulla strada asfaltata, si gira a destra ed in pochi minuti si arriva nuovamente al piazzale di Cillian, punto di partenza della passeggiata.
Si parte a piedi dal centro di Saint-Vincent: seguire Viale IV Novembre (è la strada che conduce alle terme) fino all’incrocio con Via Monte Bianco: qui svoltare a sinistra e dopo poche decine di metri imboccare, a destra, una stradina che sale accanto al cartello che indica la frazione Charrière. In cima alla salita c’è la prima palina segnaletica del sentiero n. 1, che si dirige alle frazioni collinari di Saint-Vincent. Si arriva a Clapeon, poi la mulattiera continua, larga e lastricata, addentrandosi in un bel bosco di pini ecastagni, fino ad arrivare ad un bivio ben segnalato: qui abbandonare definitivamente il sentiero n. 1 e svoltare a destra, seguendo le indicazioni per il sentiero n. 2 per il Col de Joux.
Il percorso attraversa diverse volte la strada asfaltata, raggiunge il villaggio di Lerinon, e appena dopo Piané, per poi proseguire nuovamente su un sentiero, in diagonale nel bosco, che a tratti diventa quasi sterrato, e che si segue fino ad arrivare al villaggio di Amay-Lotoz, da dove si può ammirare un incantevole panorama della valle!
PER CHI DESIDERA FARE IL GIRO AD ANELLO: sotto la cappella del villaggio seguire un bel viottolo, non palinato ma segnalato sulla cartina senza numerazione, che conduce al sottostante villaggio di Grand Rhun, da dove si può imboccare il sentiero n. 6 che raggiunge ed attraversa
i villaggi di Salirod e Moron per poi arrivare alle Terme. Da qui seguire la scorciatoia o Viale IV Novembre per ritornare in centro paese.
Il punto di partenza dell’escursione è il piazzale delle terme: si imbocca, nel tornante vicino all’ingresso dello stabilimento, il sentiero n. 6. Fino a Grand Rhun il percorso è identico a quello del Cammino Balteo/Balteus (direzione Challand-Saint-Victor, simbolo 3).
Si attraversano splendidi villaggi adagiati sulla fertile collina di Saint-Vincent, con panorami incantevoli su tutta la valle centrale. Si raggiunge subito Romillod, da cui ha inizio una bella e larga mulattiera che in circa mezz’ora raggiunge Moron e la sua caratteristica chiesetta di impianto romanico.
Si prosegue poi fino alla frazione Salirod, che rimane più o meno a metà percorso. Il nucleo abitativo presenta bellissimi esempi di architettura rurale. Nel villaggio, nell’ex edificio scolastico, ha sede il Caseificio Cooperativo produttori latte e fontina. La borgata successiva è Grand Rhun. Da qui si affronta l’ultima parte del percorso, un po’ più ripido e faticoso, fino ad arrivare ad una piccola conca e… scorgere il pittoresco laghetto. Ancora dieci minuti e si arriva al colle, spartiacque tra Saint-Vincent e la Val d’Ayas.
L’escursione è da consigliare a trekker con un buon allenamento fisico.
Punto di partenza della passeggiata è la cappella dei Partigiani, che dista circa 13 km dal centro di SaintVincent, in direzione Col de Joux. Di fronte al piccolo parcheggio, superato il cartello di divieto di transito, imboccare lo sterrato che passa sopra il piccolo parco che circonda la Cappella dei Partigiani: si segue un breve tratto praticamente pianeggiante sino a raggiungere, dopo pochi minuti, un bivio: si trascura la deviazione a sinistra e si procede in leggera salita in direzione del Monte Zerbion.
Lungo questo tratto si possono apprezzare interessanti scorci panoramici sulla valle centrale e sull’inconfondibile sagoma del Mont Emilius.
Ci si addentra lentamente nel bosco di larice che gradatamente lascia posto a bellissimi esemplari di abete rosso sino ad incontrare un secondo bivio, meno evidente del precedente: si trascura la deviazione sulla destra e si prosegue sempre diritto in leggera salita. Il percorso procede piacevole sotto le particolari cime che fanno da corollario alla cresta sud dello Zerbion, sino ad incontrare l’innesto con il sentiero 107: qui si svolta decisamente a destra invertendo praticamente il senso di marcia. Si risale un breve tratto per poi ridiscendere nuovamente sino ad incontrare nuovamente una palina: qui si svolta a sinistra passando nei pressi di una vasca coperta e risalendo un nuovo breve tratto. Lungo il cammino nel bosco si aprono degli squarci, tra la fitta vegetazione, che permettono di assaporare interessanti vedute sulla valle centrale.
Si ridiscende nuovamente un po’ e ci si avvicina a Fromy, piccolo villaggio disposto su una bella radura. Si riprende la salita e si rientra nuovamente nel fitto bosco di abete rosso dove la luce del sole crea interessanti effetti di chiaroscuro, la meta si avvicina come in pratica terminano i saliscendi; sempre seguendo l’ampia pista si procede attraverso il bosco sino ad incontrare prima una nuova palina segnaletica e, poco dopo, le vasche di carico delle acque del Ru Courtod/Courthoud: da qui si svolta leggermente a destra imboccando una pista che, in discesa, conduce al Col de Joux. Dal colle scendere per 2 km lungo la strada regionale verso Saint-Vincent fino alla cappella dei Partigiani, chiudendo l’anello dell’escursione.
Facile e classico itinerario per famiglie in mezzo alla natura. Percorribile anche con passeggino, ma in questo caso l’ultimo tratto deve essere percorso su strada asfaltata. Il punto di partenza della passeggiata è il Col de Joux, che si raggiunge in circa 25/30 minuti di macchina da Saint-Vincent. Dopo averla parcheggiata nel piazzale sterrato del colle si imbocca, sulla sinistra (volgendo le spalle a Brusson), il sentiero n. 107 della Gran Balconata del Cervino, che si addentra in un bel bosco di conifere, taglia le piste da sci e continua, pianeggiante, fino a Sommarèse, frazione del comune di Emarèse. Giunti fino qui (1h) si continua seguendo, in salita, un tratto della strada asfaltata, per poi immettersi, dopo poco, a sinistra, nuovamente nel sentiero 107, che permette di raggiungere il Col Tzecore e la sua area pic-nic, aperta nel periodo estivo. Escursione adatta alle famiglie in quanto non presenta nessuna difficoltà. Bellissima vista sulle montagne!
L’Arboretum Vescoz è, nel suo genere, il più antico della Regione. Venne realizzato dal 1905 al 1908 dal Canonico Vescoz, in un costone arido e povero, ma soleggiato. Si tratta del primo esperimento di rimboschimento effettuato in Valle d’Aosta con specie esotiche, su una superficie di oltre 12 ettari. Furono messe a dimora oltre 11.000 piante non indigene.
Si parcheggia l’auto accanto alla chiesa parrocchiale del paese e si prosegue verso sud sulla strada regionale in direzione Champagne, con le spalle rivolte alla chiesa. Dopo circa 150 m si imbocca, a destra, la strada che conduce al villaggio Plan d’Arey, e la si percorre fino in fondo. Tre pensiline corredate della cartografia dell’arboreto indicano ai turisti la vegetazione, i vari sentieri da percorrere (ognuno opportunamente segnalato) e le zone più panoramiche.
Il visitatore può ammirare un complesso boschivo di elevato interesse naturalistico, botanico e scientifico, vista l’unicità e la particolarità del sito. Da citare la presenza massiccia dell’aromatico timo. La stagione più indicata per la visita dell’Arboretum è la primavera, caratterizzata da un’esaltazione di colori e profumi.
Facile passeggiata situata in una bellissima zona della media valle. Da Verrayes, seguire la strada che sale al Col San Pantaléon. Dopo aver raggiunto e superato le frazioni Del e Semon, proseguire alla volta di Cheresoulaz. Ad un crocevia seguire la strada sulla sinistra che, fiancheggiata la riserva di Loson, sale ad un piccolo colle. Qui, all’incrocio, seguire la diramazione di destra che conduce all’area verde di Champlong (dove c’è anche un’area pic-nic), dove si parcheggia l’auto.
Imboccare la strada sterrata (che è la continuazione di quella che ha inizio nella frazione situata appena sotto, che si chiama Clavon), che con un ampio tornante verso destra supera l‘alpe di Ronc e sale gradatamente al Col des Bornes, al confine con il comune di Torgnon.
Percorrere il Ru Marseiller è come fare un viaggio nel tempo fino al basso medioevo. Nel XV secolo il ru (canale artificiale) fu costruito per portare l’acqua di fusione dei ghiacciai del Cervino fino ai pianori assolati ed aridi di Verrayes e Saint-Denis.
Salendo dal comune di Chambave raggiungere in auto l’abitato di Marseiller, percorrendo la strada regionale in direzione Verrayes. Giungendo alla frazione a sinistra c’è il parcheggio dove lasciare la macchina, un pannello illustrativo che indica le varie zone di interesse del villaggio e l’imbocco del Ru de Marseiller.
Dal piazzale, camminando per 50 metri sulla strada regionale, in direzione Verrayes, imboccare, a destra, il sentiero n. 4 Marseiller-Col de Bornes, che percorre inizialmente una strada poderale che conduce fuori dall’abitato. Dopo aver incrociato la strada regionale continuare il cammino fino all’altezza della vasca
d’irrigazione, dove il sentiero continua, appena a monte della stessa, proseguendo parallelo fino ad incrociare la strada regionale; seguirla per qualche decina di metri in discesa ed imboccare, a sinistra, il sentiero del ru, che si dirige nel bosco, in località Gubioche; in seguito la passeggiata si addentra in un nucleo di abitazioni, oltrepassate le quali si attraversa la strada asfaltata per proseguire a sinistra, lungo il sentiero a monte (n. 113), continuando l’itinerario che, oltre alla stupenda vista sulla vallata e sul castello di Cly, mette a disposizione un percorso della salute: dopo i primi 300 metri i primi attrezzi fitness ed una panca, per chi volesse fare una pausa. Continuando, dopo 250 metri ci si ritrova sulla strada asfaltata con, a sinistra, un parcheggio per disabili e, di fronte, il proseguimento del percorso lungo il canale irriguo. Si percorrono altri 400 metri, fino a raggiungere altri attrezzi fitness, in località Plantery, in linea d’aria sopra le rovine del castello di Cly, capolinea di questa facile passeggiata.
Fonte: lovevda.it